FUNGHI MEDICINALI: antinfiammatori naturali

La Natura ha sempre offerto all’Uomo numerosi strumenti per ripristinare la salute infatti molti farmaci chimici, ad esempio, vengono sintetizzati a partire da principi presenti nelle piante come l’acido salicilico, estratto dalla corteccia del salice, da cui si ottiene l’ acido acetil-salicilico, principio attivo dell’aspirina e capostipite dei FANS, noti farmaci antinfiammatori, antidolorifici ed antipiretici.

I funghi contengono centinaia di principi attivi, documentati dalla letteratura scientifica, alcuni dei quali sono antinfiammatori ed antidolorifici e possono contribuire a contrastare l’infiammazione a vari livelli;
sono integratori alimentari sicuri, vengono coltivati in serra ed autorizzati alla vendita in farmacia dal Ministero della Salute.

I funghi MAITAKE, REISHI ed AURICULARIA, in particolare, hanno proprietà antinfiammatorie interessanti.

Il MAITAKE contiene delle sostanze (acido grasso palmitico, oleico e linolenico) che inibiscono gli enzimi COX1 e COX2 coinvolti nell’infiammazione;
non è un caso che alcuni moderni farmaci di sintesi hanno lo stesso bersaglio e simile meccanismo d’azione.

Il REISHI contiene triterpeni aventi azione antinfiammatoria e gli acidi ganoderici A, B, G e H aventi azione antidolorifica.

L’AURICULARIA contiene molta adenosina che è coinvolta nel meccanismo d’azione del farmaco metotrexato che si utilizza ad esempio in alcune gravi patologie reumatiche come l’ Artrite reumatoide.

Perché’ è razionale usare i funghi nelle infiammazioni croniche, in integrazione ai farmaci convenzionali, se la Medicina offre oggi delle soluzioni chimiche potenti?

1) I funghi non sono tossici come i farmaci di sintesi, d’altra parte sono nutritivi e benefici non solo per le infiammazioni ma anche grazie ad una una miriade di altre funzioni: migliorano ad esempio la salute dell’intestino grazie ai prebiotici e contengono molecole antiossidanti protettive per le cellule.

2) Se ben utilizzati, possono permettere la riduzione dell’uso di farmaci chimici caratterizzati anche da effetti collaterali gravi come emorragie e diabete.

3) Non dobbiamo dimenticare che alcune persone hanno allergie, intolleranze o controindicazioni all’uso di farmaci chimici antinfiammatori.

In quali patologie croniche possono essere utili?

In tutte le patologie reumatiche, nelle patologie autoimmuni che colpiscono ad esempio la pelle, come la psoriasi, o l’ intestino, come il Morbo di Chronn, e nelle infiammazioni dovute ad infezioni (avendo i funghi anche un’azione immunostimolante, antibiotica ed antivirale mediata ad esempio dai beta-glucani).

 

Dr. Michele Gardarelli,
Medico Chirurgo, Medicina Integrata
Cell. 3382832719 
e-mail: michelegardarelli@hotmail.com