Per oncologia integrata si intende la sinergia di molti professionisti uniti da un filo comune:
la medicina integrata, ovvero una medicina sistemica, che cerca di curare l’essere umano nella sua totalità (corpo, psiche, anima) durante la malattia oncologica.
L’uomo vive grazie alla coordinazione di vari sistemi che comunicano tra di loro e funzionano in sinergia, sistemi in cui si integrano continuamente milioni di segnali chimici ed elettrici.
L’oncologia integrata è quindi mirata alla cura della persona nel suo complesso, coordinando tutti i sistemi psichici e fisici.
Purtroppo i moderni stili di vita (alimentazione, stress, fumo, alcool, alterazione del bioritmo, ecc…) e il cambiamento dell’ambiente in cui viviamo (inquinamento ambientale ed elettromagnetico) hanno portato l’essere umano lontano dall’armonia psico-fisica che dovrebbe avere. In questo panorama, l’oncologia integrata diventa sempre più necessaria per resettare, dove possibile, i sistemi sconnessi.
Parliamo di una medicina sistemica con un approccio terapeutico personalizzato che, mettendo il paziente al centro, affronta tutte gli aspetti fisici, emotivi, mentali, sociali, spirituali e ambientali che influiscono sulla vita di una persona, utilizzando le strategie più consone per curarla.
Ormai sono ben noti dati scientifici che evidenziano quanto alcuni farmaci non funzionino qualora il malato abbia un intestino infiammato (es. immunoterapia) e sappiamo quanto un paziente sia poco attinente ad una buona dieta mirata al reset intestinale qualora conviva con ansia e depressione.
L’obiettivo è quindi quello di unire tante competenze per ottenere i risultati migliori in termini di guarigione, durata e qualità della vita.
È inoltre opportuno un confronto con culture, paesi, punti di vista e approcci terapeutici diversi, tenendo sempre presenti, però, un unico obiettivo: migliorare la qualità della vita dei pazienti.
Questo confronto culturale ci porta a vedere sotto una nuova luce l’approccio terapeutico integrato tenendo presente la globalizzazione dei trattamenti.
Va sottolineato che tutto quello che viene proposto in questa ottica deve sempre essere supportato da forti e consolidate evidenze scientifiche.
La medicina integrata deve accompagnare, dove possibile, le terapie convenzionali antitumorali in accordo con i medici ospedalieri.
La medicina integrata non deve essere assolutamente vista come alternativa, ma come sostegno.
Infine l’oncologia integrata, in tutte le sue sfaccettature, deve essere portata avanti da professionisti competenti ed integrati in senso oncologico, possibilmente coordinati da un oncologo.
Dott.ssa Edy Virgili